Campagna
Siamo una rete di associazioni e cittadini; crediamo in una città costruita intorno alle esigenze concrete delle persone. Crediamo a un’idea di mobilità in cui l’auto privata non sia il modello unico. Vogliamo una città meno inquinata, più verde, più sicura e inclusiva. Una città accogliente da vivere che offre
servizi tutti compresi anziani, bambini, fragili; una città che riqualifica gli spazi pubblici e la mobilità sostenibile. Una città dove muoversi senza timore
a piedi o in bicicletta.
Nel Comune di Modena, dal 2017 al 2021 si sono registrati 30 morti e 4.810 feriti sulle strade urbane, 20 morti e 989 feriti su quelle extraurbane e 15 morti e 270 feriti sulle altre strade. La media di 13 morti e 1.214 feriti l’anno è sottostimata perché sono inclusi gli anni di lockdown. Tra il 2011 e il 2021 nel territorio comunale sono stati coinvolti negli incidenti 1.188 pedoni e 2368 ciclisti.
Questi numeri sono fortunatamente in lento calo, ma riteniamo che non siano accettabili: l’obiettivo di ogni amministrazione deve essere zero morti sulle strade.
Più della metà di questi morti è dovuto a eccesso di velocità, mancata precedenza ai pedoni agli attraversamenti, guida distratta. Chiediamo con forza che anche Modena segua l’esempio di molte città europee, e finalmente anche italiane, adottando l’istituzione del limite dei 30 km/h come velocità standard nell’area urbana, ad eccezione degli assi di scorrimento. Tale limite, dove adottato, ha dimostrato di essere il giusto punto di equilibrio fra esigenze di mobilità e sicurezza fisica dei cittadini. Le probabilità di sopravvivenza in caso di incidente aumentano radicalmente: da 1,5 su su 10 a 9 su 10.
I luoghi comuni e i preconcetti contro la città 30 sono smentiti dalla realtà dei fatti: i tempi di percorrenza per i mezzi a motore rimangono pressoché invariati; l’inquinamento diminuisce per la minor usura di freni, pneumatici e asfalto, grandi responsabili delle emissioni di polveri sottili; il traffico diventa più fluido per la regolarizzazione della velocità e la diversificazione degli spostamenti in favore della mobilità dolce in sicurezza.
Vogliamo iniziare a ridisegnare gradualmente gli spazi urbani, di dare priorità agli utenti vulnerabili nelle aree residenziali e commerciali. Le strade saranno luogo di aggregazione, non più separazione e pericolo: vogliamo un cambiamento culturale in merito all’idea di mobilità.
Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore una città più inclusiva e sicura, dai singoli cittadini agli amministratori, di sostenere la nostra battaglia per una città progettata per le persone, non per le macchine.