Modena30 sarà una città per tutt*.
La nostra campagna vuole fare di Modena una città più vivibile e sicura per tutt*. Per farlo è necessario, secondo noi, trasformarla in una città30, come tante altre città europee che stanno già godendo dei benefici di una città più a misura di tutti gli esseri umani. Si tratta di introdurre un nuovo limite generalizzato di velocità, per tutti i veicoli, di 30 km/h su tutta l’area della città di Modena. Esclusi da tale limite sarebbero solo i viali di circonvallazione e alcuni assi di scorrimento principale (a 50 km/h), oltre alla tangenziale (90 km/h). Naturalmente è essenziale che questo provvedimento sia accompagnato da una serie di sistemazioni al tessuto urbano, una serie di accorgimenti e modifiche che – è già dimostrato dalle altre esperienze – renderanno più scorrevole la guida agli automobilisti, più fluido lo spostamento dei mezzi pubblici, più agevole i tragitti per i ciclisti e più sicure e serene le strade anche per i pedoni. In città dovranno essere pensate più zone pedonali e zone di incontro. Capiamo perfettamente che, ad un primo sguardo, tale limitazione possa sembrare draconiana e non giustificata, ma cosa rispondereste se vi dicessimo che si possono dimezzare gli incidenti, i morti e i feriti, senza perdere un minuto nei propri spostamenti e a costi bassissimi? Chi potrebbe avere argomenti più validi rispetto a “la città30 salva delle vite umane”?
L’idea, comunque, non dev’essere poi così balzana se l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha dedicato il decennio 2021-2030 alla sicurezza stradale, prevede un ruolo fondamentale per le città30 nella riduzione del numero di morti e feriti dovuto a incidenti di traffico e nel raggiungimento di alcuni dei SDGs dell’Agenda ONU2030, gli Obiettivi di Sostenibilità per il 2030. A seguito della dichiarazione congiunta di Stoccolma del febbraio 2020 (basata su studi degli ultimi decenni in città come Graz, Austria; Londra, Regno Unito; New York, USA; e Toronto, Canada, che hanno indicato che i limiti di velocità di 30 km/h e le zone hanno prodotto riduzioni – spesso significative – degli incidenti stradali, delle lesioni e dei decessi. Le prove dimostrano che le strade a 30 km/h in cui le persone si mescolano al traffico non solo salvano vite, ma promuovono anche gli spostamenti a piedi e in bicicletta e il passaggio a una mobilità a zero emissioni di carbonio) nell’agosto 2020 i Capi di Stato di 194 Paesi hanno firmato la risoluzione delle Nazioni Unite 74/299 per il miglioramento della sicurezza stradale. L’OMS stima così di salvare almeno 25.000 vite umane da qui al 2035. Ricordiamo che la città30 è prevista anche dal PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile che dovrebbe regolare le scelte dei prossimi anni.
Chi critica la città30 non è in grado di portare alcun dato o esperienza a sostegno della propria tesi, semplicemente perché non esiste alcuna evidenza di svantaggi nella città30. In compenso, i vantaggi sono tanti. E non si tratta di vantaggi teorici, ma pratici: noi basiamo infatti la nostra convinzione su argomenti scientifici e su esperienze dirette di altre città dove il limite è già applicato, e dove le rilevazioni statistiche o i sondaggi permettono già di capire che Modena30 è la città del futuro: meno morti e feriti, meno stress, meno rumore, meno smog, meno ingorghi, più biciclette, più sicurezza, più vita. E’ necessario, e auspicabile, un cambio di mentalità per abbracciare la città30, e noi contiamo di accendere la scintilla adesso.
Per portare avanti la nostra visione di città abbiamo come obiettivo raccogliere firme attorno a una petizione che consegneremo al prossim* Sindac* di Modena (chiunque sia). Ma non possiamo dare per scontato che tutt* conoscano cosa potrebbe essere Modena30: questo sito e la nostra campagna di comunicazione hanno proprio come obiettivo smontare i pregiudizi e far conoscere alle modenesi e ai modenesi i vantaggi di una città più serena, vivibile e sicura.